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Night Potion Skin Contact Blanc 2021,
Clos Lentiscus
Night Potion Skin Contact è un vino bianco secco biologico e naturale certificato CCPAE (Consiglio Catalano per l'Agricoltura Biologica) e biodinamico, prodotto da Clos Lentiscus nella regione del Baix-Penedés (Catalogna).
Vinificazione
Prodotto sui terreni calcarei del Parco Naturale del Garraf, Night Potion Skin Contact è ottenuto mediante macerazione delle bucce, da cui il suo nome e il suo carattere solido, strutturato e vellutato. È prodotto al 100% con uve autoctone catalane, lo xarel-lo, e vinificato in contenitori di terracotta.
Degustazione
Piacevole, piacevole e adattabile a tutte le occasioni, Night Potion Skin Contact è un vino che si abbina a tutto. La sua mineralità è pari solo alla sua freschezza, quindi non c'è bisogno di pensarci più: apriamo velocemente questa bottiglia per apprezzarne le qualità multi-terreno, l'acidità controllata e il fascino aromatico. Si abbina bene a tapas, pesce e frutti di mare crudi, cotti o affumicati. Se volete saperne di più sui deliziosi vini fermi o spumanti di questa regione catalana, potete anche visitare i vicini, presso Partida Creus.
Scopri di più su Clos Lentiscus
A Sitges, in Catalogna, nella denominazione Penedès, Clos Lentiscus è una tenuta vinicola biologica e naturale situata nel cuore del Parco Naturale del Garraf. In uno splendido paesaggio di vegetazione mediterranea, Manel Avinyo, soprannominato "l'Uomo delle Bolle", suo fratello Joan e sua figlia Núria sono specializzati in cava, vini spumanti prodotti con metodo tradizionale, e producono anche alcuni vini fermi, tutti biodinamicamente, senza additivi o solfiti aggiunti.
Storia di Clos Lentiscus
La famiglia è insediata qui almeno dal XIV secolo. Quando i due fratelli presero in mano la tenuta, la vinificazione biologica, biodinamica e senza additivi sostituì le pratiche convenzionali, permettendo a questa splendida proprietà di ritrovare il suo antico prestigio: nel XIX secolo, i suoi vini venivano venduti in Francia e persino nelle Americhe.
Lo stile di Clos Lentiscus
Purezza, eleganza e una vivace mineralità caratterizzano i vini biologici e naturali di Clos Lentiscus. Questa tenuta catalana produce anche vini fermi. I vitigni sono quelli tradizionalmente catalani: Sumoll, Ull de Llebre, Xarel-lo, Cartoixà Vermell, Cariñena e soprattutto la Malvasia di Sitges, accompagnata da Tempranillo e Moscato di Alessandria. Le viti sono vecchie, a volte secolari. In vigna non vengono utilizzati additivi sintetici, dove le operazioni sono dettate dalle fasi lunari. L'impollinazione è facilitata dalla presenza di alveari, il cui miele talvolta favorisce la fermentazione secondaria delle uve.
Mensonge à Papa Rouge 2021
Belly Wine Experiment
Fresco, morbido, fruttato, leggero e di facile beva, Mensonge à Papa è un vino delizioso per aperitivi, da condividere, dissetante, per i pasti e in buona compagnia. Porta con orgoglio la bandiera del Gamay proveniente da due regioni: l'Alvernia (da Châteaugay, vicino a Riom, su terreni calcareo-vulcanici) e il Beaujolais (da Rivolet, su granito blu). È il risultato di un assemblaggio di parti uguali di queste due origini dello stesso vitigno, con una somiglianza di famiglia condivisa, ma anche una netta differenza: il Gamay dell'Alvernia ha una maggiore acidità. Lie to Dad è quindi, in un certo senso, un'ode al Gamay. Le uve vengono prima pressate lentamente, poi il mosto viene aggiunto a grappoli interi (di Gamay, sorpresa!) per una macerazione carbonica di quindici giorni. L'affinamento avviene per un anno in tini di vetroresina. Nessun aggravio chimico viene aggiunto durante la coltivazione e la vinificazione, in particolare senza solfiti. Classificato come Vin de France e con una gradazione alcolica del 13,5%, sarà perfetto come aperitivo o con il cibo, o semplicemente per trascorrere piacevoli momenti.
Per saperne di più
Fondata e gestita da Claire Sage e Aimé Duveau, con sede a Chanteuges (Alta Loira), Belly Wine Experiment è tanto un esperimento quanto un'azienda vinicola. Il duo creativo ha molto da dimostrare: Claire è la sorella di Daniel Sage, appassionato di invecchiamento subacqueo del vino ma soprattutto importatore di vini catalani. Da qui la presenza di vitigni catalani negli assemblaggi di Belly Wine Experiment, accanto a quelli di Borgogna, Alvernia e Giura, facilmente reperibili nella stessa bottiglia. Aimé è figlio di Manu Duveau, poeta e viticoltore dell'Alvernia, ex scalpellino e grande produttore di Gamay locali presso il suo Domaine de l'Égrappille. L'unicità di Belly Wine Experiment risiede nell'esotismo (nel senso letterale del termine) degli assemblaggi, con lo Xarel·lo della Catalogna, ad esempio, che può convivere con il Gamay del Puy-de-Dôme con la massima naturalezza. I vini sono prodotti con macerazione semicarbonica, senza l'aggiunta di additivi chimici o eccessive manipolazioni in cantina. La casa è nota anche per i suoi perry vinosi di altissima qualità.
Ganache Rouge 2021,
Domaine de l'Octavin
Un vino complesso, innovativo e delizioso, ottenuto dopo otto settimane di macerazione a grappolo intero. L'imbottigliamento è avvenuto a giugno 2022. La Ganache non è lontana dal Grenache, ecco, avete capito, e il Gamay si unisce alla mischia. Il celebre vitigno del sud, coltivato biodinamicamente e raccolto a Carpentras (SCEA L'Authentique di Claude Ughetto), vinificato nel Giura, non sembra affatto fuori luogo: nulla gli impedisce di sprigionare le sue note sfacciatamente fruttate – ciliegia, fragola fresca e candita, lampone, mora, prugna, frutta secca – esaltate da prugna, pepe nero, spezie e cioccolato. Tutto questo? Sì. Non sorprendetevi di una leggera riduzione all'apertura: arieggiate il vino, decantatelo o lasciatelo riposare un po' nel bicchiere, scomparirà.
Scopri di più
"Non serve nulla", afferma Alice Bouvot, enologa del Domaine de l'Octavin, "solo un'uva che si senta a suo agio nella sua buccia". Tutto a favore del vino naturale, è una descrizione perfetta. Fondato nel 2005, il Domaine d'Alice si trova ad Arbois, nella regione vinicola del Giura, spesso descritta come la tenuta vinicola più biologica di Francia. La pratica di produrre – tra le altre cose – vini ossidativi è una buona preparazione alla natura, poiché questo tipo di vino non ammette additivi chimici e soprattutto solfiti. È un segreto di questa magnifica regione. Originariamente estesa su due ettari, la tenuta, gestita interamente in biodinamica (Demeter) dal 2010, si è ampliata attraverso la graduale acquisizione di appezzamenti e ora copre sette ettari. Musicista affermata e appassionata di musica, Alice mira ad applicare la sua sensibilità musicale ai vini che produce. Traccia un parallelo tra la perfezione tecnica dei vini convenzionali, che rischia di escludere le emozioni, e "un musicista che non conosce la teoria musicale e gioca con le viscere crea emozioni". Per lei, vivere il vino è così: istintivo, improvvisato, emozionante. Introdotta al vino naturale da Stéphane Planche, sommelier dello chef Jean-Paul Jeunet ad Arbois, ha seguito fedelmente questa strada. I nomi a volte bizzarri dei suoi millesimati si ispirano ora all'arte musicale (Dorabella, Zerline), ora ai numerosi appezzamenti di terreno che compongono il suo vigneto (En Curon, Les Corvées, En Poussot, ecc.), e non disdegnano di tanto in tanto un gioco di parole. Allo stesso modo, le etichette adornate da gnomi allegri e salaci sono una firma della tenuta. Quanto ai vitigni, sono i classici del Giura: Poulsard, Trousseau, Pinot Nero per i rossi, e Chardonnay, Savagnin per i bianchi. Parallelamente ai suoi vini d'Arbois, Alice ha creato un'attività di vendita di uve "in vigna" (certificate Ecocert) con i suoi amici viticoltori della regione. Naturali, impegnati, gioiosi e di grande bevibilità, i vini di Alice Bouvot sono tanto più ricercati quanto più i millesimi, prodotti parcella per parcella, appaiono, scompaiono e ricompaiono a seconda dell'annata e dell'ispirazione.
Vino Rosato Rosé 2021
Corva Gialla
Ecco il Vino Rosato, uno splendido vino italiano del Lazio il cui bel colore rosa chiaro preannuncia piacevoli note floreali al naso e al palato: rosa, frutti rossi, agrumi, acidità e un tocco amarognolo sul finale, che ricorda la scorza di pompelmo, che gli conferisce grande fascino. È un blend di uve Montepulciano e Sangiovese. Il Montepulciano viene macerato per 48 ore sulle bucce prima di essere pressato, mentre il Sangiovese viene pressato direttamente all'ingresso della cantina. I mosti vengono poi fermentati insieme in vasche di vetroresina dove si affinano ulteriormente fino all'imbottigliamento a marzo. Il Vino Rosato soddisfa tutti i desideri di un rosé, e anche di più: la sua purezza ed equilibrio lo elevano al di sopra dell'immagine standard dei rosé estivi. Lo consigliamo in qualsiasi stagione, in particolare con il cibo.
Scopri di più
L'Azienda Corva Gialla è un'azienda vinicola nel Lazio, situata ai margini dell'Umbria, nell'Alta Tuscia Viterbese. Una regione vulcanica considerata una delle più belle d'Italia e caratterizzata dai suoi calanchi, alte formazioni rocciose di tufo che delimitano profonde valli scavate da numerosi fiumi e torrenti. Corva Gialla si trova a Lubriano, di fronte a Civita di Bagnoregio. L'Alta Tuscia si sta dimostrando un vivaio di giovani talenti enologici dediti alla natura, che stanno riappropriandosi di questi territori storicamente trascurati. Fondata nel 2017, la tenuta comprende quattro ettari coltivati da Beatrice Arweiler, originaria di un'altra regione vinicola, tra il Reno e la Mosella. Il nuovo proprietario ha anche piantato un uliveto (varietà Frantoio e Leccino) e convertito la tenuta in un sistema misto di coltivazione e allevamento. Le viti sono state piantate con l'aiuto di Gian Marco Antonuzzi della tenuta Le Coste. Il terreno vulcanico, friabile, si presta magnificamente alla viticoltura e alla coltivazione di varietà come Grechetto d'Umbria, Trebbiano, Vermentino, Sangiovese e Ciliegiolo. I vini della tenuta sono quintessenzialmente italiani, il che significa che sono creati principalmente per il piacere. Sono schietti, profondi e facili da bere, ed esprimono la forte mineralità dei loro terreni.
Sylvaner Nature Blanc 2020,
Les Spontanés de GILG
Il colore di questo splendido Sylvaner naturale secco è giallo paglierino con riflessi dorati. Al naso è potente e complesso, ricco di aromi di frutta a nocciolo matura. Al palato è rotondo, sferico, raffinato, generoso e leggermente ricco, con note di pompelmo e pesca. Il finale è lungo e ricco di sapore. All'interno della vasta gamma di vini prodotti dalla famiglia Gilg, la serie Les Spontanés è dedicata ai vini naturali, senza additivi o solfiti aggiunti in vigna o in cantina. Questo Sylvaner in purezza proviene da vigne giovani, di età compresa tra otto anni; È pronto da bere ora e si consiglia di servirlo tra gli 8 e i 10 °C.
Scopri di più
Appartenente a una famiglia presente dal 1601 nel villaggio vinicolo alsaziano di Mittelbergheim, la tenuta Armand Gilg porta il nome del suo fondatore, che nel 1937 orientò risolutamente l'attività di famiglia verso la viticoltura. Da allora, i Gilg sono rimasti al comando, avendo ampliato il vigneto dall'iniziale un ettaro a ventinove ettari, acquistato cantine secolari per bottiglie e tini e costruito edifici per la pressatura e altre attività vinicole. La tenuta, classificata HVE (Alto Valore Ambientale) da diversi anni, ha ottenuto la certificazione di agricoltura biologica nel 2021. I suoi appezzamenti, sparsi per il villaggio, sono raggruppati in un centinaio di gruppi, tra cui cinque ettari sul celebre Grand Cru di Zotzenberg, uno dei lieux-dit più rinomati dell'Alsazia, e un ettaro coltivato esclusivamente a Riesling sul Grand Cru Moenchberg. La produzione abbraccia tutti e sette i vitigni tradizionali alsaziani (Pinot Nero, Sylvaner, Auxerrois, Riesling, Moscato, Pinot Grigio e Gewürztraminer), includendo anche lo Chardonnay per i Crémant e il Klevener de Heiligenstein (Savagnin Rosé). Mentre tutte le annate della tenuta Gilg sono biologiche, vengono prodotte due annate naturali, una a base di Pinot Nero e l'altra di Sylvaner, all'interno della serie Les Spontanés dedicata ai vini senza additivi.
Magnum BB "Cerrailla" Rosso 2019
Partida Creus
L'azienda vinicola Partida Creus nasce dall'idea di due piemontesi originari delle Langhe (dove il vino è rinomato), Antonella Gerosa e Massimo Marchiori, che inizialmente intrapresero la carriera di architetti a Barcellona. Ma la passione per il vino li colpì e presto abbandonarono la grande città e la sua mondanità per i vigneti della Catalogna meridionale, a Bonastre, nel Baix-Penedés. Lì, trovarono una ricchezza di vigneti abbandonati, coltivati con una vertiginosa diversità di vitigni tradizionali catalani, che rilanciarono con passione per salvare queste varietà – e i loro vini – dall'oblio. Per loro, non si tratta solo di recuperare il patrimonio, no: è una questione di gusto e natura. Di vini naturali, che d'ora in poi continueranno a produrre su questi terreni sabbiosi, poveri, argilloso-calcarei o argilloso-ghiaiosi, poveri e scarsamente irrigati, dove le viti soffrono per dare il loro succo migliore. Per questo la loro tenuta è importante tanto dal punto di vista enologico quanto da quello storico: stiamo parlando della storia della vite in Catalogna. Massimo e Antonella praticano una viticoltura biologica e biodinamica, interamente manuale e naturale, per dare nuova vita a questi vini. Vinyater, sumoll, garrut, monastrell, ull de perdiu, ull de llebre, sumoll, queixal de llop, cariñena, trepat, subirat parent, maccabeu, parellada, pansé, vinel.lo, bobal, cartoixà vermell o xarel.lo: Partida Creus è una vera e propria serra di vitigni autoctoni catalani. Coltiva anche moscato, grenache, merlot e cabernet (tra gli altri). Poche cantine possono vantare la coltivazione di così tante varietà di uva. I vini riflettono questa diversità, con i viticoltori che si sforzano di trasmettere al meglio la firma del terreno e del vitigno: i vini monovarietali sono comuni tra loro, accanto a numerosi assemblaggi, tutti negli stili cari alla Catalogna: vino fermo, spumante "ancestrale" e persino vermouth. Le bottiglie stesse sono opere d'arte: vetro nudo, semplicemente contrassegnate da due grandi iniziali stampate a stencil che indicano l'annata. I vini, freschi, vibranti, lussureggianti ma sempre schietti e impeccabilmente succosi e fruttati, trasmettono vitalità. L'arrivo di un Partida Creus a tavola suscita sempre grida di soddisfazione. Questo Bobal 100% è un rosso vivace e finemente selvatico proveniente dalla parcella di Cerrailla, costruito su un vitigno comune in Spagna ma la cui espressione qui è molto originale. Colore rosso ciliegia scuro; al naso, note di caramella, fiori dolci, frutta fresca, violetta, timo. Al palato, grande distinzione: un'acidità decisa e sentori di marasca, prugna matura, pepe nero, un leggero tocco salino sul finale. Servire ben freddo.
Fleurie Rouge 2023
Frédéric Cossard
Un Fleurie naturel, signé d’une main libre
Dans cette cuvée Fleurie 2023, Frédéric Cossard applique son approche minimaliste et instinctive à l’un des plus grands crus du Beaujolais. Ici, pas de maquillage œnologique, pas d’intrants, seulement du raisin de gamay, récolté sur des sols argilo-calcaires typiques de l’appellation, et vinifié naturellement en semi-carbonique. Un Fleurie à la fois fidèle à son terroir et animé d’une liberté de ton toute bourguignonne.
La justesse d’un vin vivant
La fermentation semi-carbonique, emblématique du Beaujolais, permet au gamay de s’exprimer avec intensité et souplesse. L’élevage en cuve inox pendant un an conserve toute la fraîcheur et le croquant du fruit, sans l’alourdir d’un élevage boisé. Le vin n’est ni collé ni filtré, et les levures utilisées sont uniquement indigènes. Résultat : une matière juteuse, des tanins soyeux, un jus vibrant et parfaitement équilibré.
Un nez charmeur, une bouche qui appelle le partage
Au nez, Fleurie 2023 séduit immédiatement par ses arômes francs de fruits rouges bien mûrs, de mûre sauvage, de cerise juteuse et une touche florale subtile. En bouche, la texture est souple, presque satinée, avec une belle acidité qui soutient l’ensemble sans jamais dominer. Gourmand, léger mais structuré, c’est un rouge joyeux, solaire et élégant.
À table ou à l’apéro, il met tout le monde d’accord
Parfait pour l’apéritif, une planche de charcuterie fine, un poulet rôti, des légumes grillés ou une cuisine bistronomique. À servir légèrement rafraîchi, entre 14 et 16°C. Pas besoin de carafage. Potentiel de garde : 5 ans.
Fredo'Trousses Rouge 2023
Fréderic Cossard
Le Trousseau, cépage emblématique du Jura, trouve ici une interprétation toute personnelle sous la main de Frédéric Cossard. Cueilli dans le Jura mais vinifié en Bourgogne, ce vin 100 % nature s’inscrit dans la continuité du travail de Cossard : des infusions légères, expressives, sans artifice, vinifiées en grappes entières.
Vinification naturelle et macération tout en douceur
Les raisins sont vendangés à maturité, macérés en grappes entières pendant deux semaines, sans levures ni intrants. La fermentation est spontanée, puis le vin est élevé 8 mois en cuve inox, pour préserver le fruit, l’éclat du cépage et sa buvabilité. Un vin libre, sans maquillage, et à l’aise dans sa simplicité.
Un rouge digeste, fluide, à l’expression nette
Au nez, on devine une trame fruitée et discrètement épicée, bien que les arômes restent encore un peu retenus à l’ouverture. C’est pourquoi une aération de quelques minutes est recommandée. En bouche, on retrouve une matière légère, glissante, avec des tanins très fins et une belle fraîcheur. C’est un vin vivant, tout en délicatesse, qui se boit sans effort.
À déguster dans les cinq ans
Servez-le entre 14 et 16 °C, sur un apéritif dinatoire, une planche végétarienne ou une cuisine simple, voire légèrement épicée. C’est une bouteille conviviale, qui invite au partage et à la découverte, dans l’esprit du vin naturel moderne.
Pinot Noir Rouge 2023
Frédéric Cossard
Frédéric Cossard n’aime pas les frontières. Vigneron nature de Bourgogne, il cultive aussi des raisins dans d’autres régions, comme ici dans le Jura, pour en révéler une expression personnelle et sincère. Fidèle à sa philosophie, cette cuvée est issue d’une vinification sans intrants, sans levures ajoutées, et sans sulfites. Le résultat : un vin vivant, pur, et intensément gourmand.
Pinot Noir jurassien, vinifié en Bourgogne
Cette cuvée 100 % Pinot Noir provient de raisins cultivés dans le Jura, sur des sols argilo-calcaires, puis vinifiés dans le chai de Frédéric en Bourgogne. Une macération en grappes entières de deux semaines permet une extraction en douceur, avant un élevage de 8 mois en cuve inox, pour préserver l’éclat du fruit et la tension naturelle.
Un rouge frais et fruité, facile mais pas simple
Au nez, on retrouve des arômes nets de petits fruits rouges, de griotte et une touche florale légère. La bouche est souple, digeste, avec une trame minérale et des tanins fins qui structurent sans dominer. L’ensemble est juteux, désaltérant, et d’une belle pureté. À 11 %, ce vin allie légèreté et caractère.
Accords & service : plaisir immédiat
Idéal à l’apéritif ou avec des viandes blanches, ce Pinot Noir nature peut aussi accompagner une cuisine végétale ou des charcuteries fines. À servir entre 14 et 16°C, sans carafage. À boire jeune pour son éclat, ou dans les 5 prochaines années pour profiter de son évolution subtile.
Susucaru Rosso Rouge 2024
Frank Cornelissen
Le Susucaru Rosso de Frank Cornelissen, cuvée désormais culte, nous emmène au cœur des terres noires de l’Etna pour une expression unique du vin rouge naturel sicilien. Produit en IGP Terre Siciliane, ce millésime 2024 est un assemblage de Nerello Mascalese, Nerello Capuccio, Minnella, Alicante Bouschet et Uva Francesa, cultivés en agriculture biologique sur des sols volcaniques à haute altitude.
Un vin nature, précis et profond
Les raisins sont égrappés puis macèrent durant un mois, avant fermentation en levures indigènes sans ajout d’intrants œnologiques. L’élevage s’étend sur un an en cuve époxy, matériau neutre permettant de préserver l’intégrité du fruit et la finesse du terroir. Ici, tout est mis en œuvre pour traduire la minéralité et la tension des pentes de l’Etna, tout en conservant une buvabilité remarquable.
Entre finesse et structure
Le nez est intensément floral et fruité, mêlant violette, fruits noirs, épices douces et une touche légèrement fumée. En bouche, la trame est tannique mais fluide, avec une attaque vive, un cœur généreux et une finale poivrée, saline, pleine d’énergie. Le style est à la fois rustique et moderne, élégant mais sans maquillage.
À carafer et à partager
Servez caraffé 30 minutes, entre 16 et 18 °C. Susucaru Rosso est à l’aise sur des plats relevés, viandes rouges, grillades, charcuteries, ou tout simplement à l’apéritif pour ceux qui aiment les rouges naturels à forte personnalité. Potentiel de garde : jusqu’à 5 ans.
L'as des années folles Rosé Pétillant 2021
Jean-Pierre Robinot
Le souffle libre des bulles naturelles
Poète, vigneron, visionnaire, Jean-Pierre Robinot a su imposer sa vision du vin naturel : lenteur, précision et spontanéité. Il vinifie sans intrants ni artifices, en laissant au vin tout le temps de se révéler. Dans cette cuvée pétillante, il marie finesse aromatique et profondeur de matière avec une élégance rare.
Méthode ancestrale sur schistes et barriques
L’As des années folles est un vin rosé effervescent issu d’un assemblage de Chenin et de Pineau d’Aunis. Les raisins, cultivés sur des sols de schistes, sont vinifiés selon la méthode ancestrale, c’est-à-dire sans adjonction de levures ou de sucre. La fermentation est interrompue puis reprise en bouteille pour une prise de mousse naturelle. Le vin est ensuite élevé longuement sur lattes, en barriques de plusieurs vins, ce qui lui confère texture, complexité et persistance.
Un rosé pétillant ample et floral
Au nez, le bouquet évoque la rose ancienne, la violette, les fruits rouges croquants et une touche épicée propre au Pineau d’Aunis. En bouche, la bulle est fine, la matière charnue, presque veloutée, avec une fraîcheur bien intégrée. L’élevage prolongé apporte longueur et profondeur, sans perdre la vivacité joyeuse du style pét-nat.
Accords & service : bulle de gastronomie
À déguster dès l’apéritif, avec une belle charcuterie artisanale, des tapas ou une cuisine subtilement épicée. Ce rosé pétillant naturel s’exprime idéalement entre 10 et 12°C. Il pourra se conserver plus de 10 ans pour gagner en complexité, ou se savourer dès maintenant pour sa fraîcheur gourmande.
Bistrologie Blanc 2023
Jean-Pierre Robinot
Poète du Chenin libre
Jean-Pierre Robinot incarne une vision singulière du vin naturel : celle d’un artisan engagé, à l’écoute de ses terroirs, du temps et du vivant. Dans sa cave ligérienne, il vinifie sans intrants ni levures commerciales, privilégiant l’élevage long en barrique pour laisser les jus s’exprimer avec justesse. Ses vins sont à la fois sincères, vibrants et émouvants.
Bistrologie, l’énergie du fruit dans le calcaire
Issue de vignes cultivées sur sols argilo-calcaires, cette cuvée 100 % Chenin blanc offre une expression franche et gourmande du cépage. Après un pressurage direct, le vin est élevé pendant un an en barriques ayant déjà contenu plusieurs vins. Ce contenant neutre permet une oxygénation lente sans influence boisée, pour un résultat pur et cristallin.
Fruits confits, minéralité et tension
Le nez évoque l’abricot mûr, le coing, les fleurs blanches et une touche de miel sec. En bouche, l’attaque est fraîche et tendue, puis le vin s’arrondit avec un joli volume porté par les fruits blancs confits. L’équilibre entre la vivacité et la richesse naturelle du Chenin est maîtrisé. La finale minérale, légèrement saline, prolonge le plaisir avec élégance.
Accords & service : à la fois festif et gastronomique
Bistrologie s’apprécie aussi bien à l’apéritif qu’à table, sur des poissons fins, des viandes blanches, ou même des plats végétaux aux notes sucrées-salées. Servir entre 10 et 12°C, sans carafage. Cette cuvée nature peut être bue dès aujourd’hui, mais saura aussi vieillir plus de 10 ans avec grâce.
Pet Nat, Rosé Pétillant 2022
Domaine Bélicard
Voici une bulle qui pétille d’authenticité et de plaisir immédiat. Avec ce Rosé Pet Nat 2022, le Domaine Bélicard, vigneron engagé en agriculture biologique dans le Beaujolais, capture l’esprit estival dans une bouteille. Ce pétillant naturel 100 % Gamay réunit fraîcheur, fruit et légèreté, dans un style joyeux, sans artifice ni ajout.
Un rosé pétillant naturel, franc et libre
Le Gamay est ici récolté en grappes entières, puis mis en macération courte afin d’extraire juste ce qu’il faut de couleur et de matière. La fermentation démarre naturellement grâce aux levures indigènes, puis se poursuit en bouteille, selon le principe de la méthode ancestrale. Aucun ajout de sulfite, pas de dosage ni de levures sélectionnées : c’est un vin vivant, brut, tout en spontanéité. Son élevage s’étale sur environ deux ans avant la sortie, lui apportant équilibre et stabilité.
Un profil tonique et fruité
Robe rosée pâle légèrement trouble, mousse fine et naturelle, et au nez, des notes de petits fruits rouges, de grenade et une touche florale délicate. En bouche, la bulle est souple, la matière légère, avec une finale acidulée et rafraîchissante qui donne envie d'y revenir. L’ensemble est digeste, désaltérant, et incroyablement gourmand.
À boire sans cérémonie
Servez-le frais (10–12 °C), sans carafage, à l’apéritif ou pour accompagner une cuisine estivale simple : salades, fromages frais, grillades légères… Ce vin se boit jeune, mais sa vivacité lui permet aussi de vieillir avec grâce pendant 5 à 10 ans. Un pet’ nat’ qui fait pétiller vos soirées.
Les Larmes du Soleil Rouge 2020
Terroir, parcellaire et encépagement
Né au cœur du Beaujolais, mais revendiqué en tant que Vin de France, "Les Larmes de Damas 2020" est un Pinot Noir singulier, au charme discret et à l'identité farouchement libre. Cultivé en dehors des sentiers battus, ce vin puise sa finesse et sa structure dans les terres vivantes de la Vallée du Rhône, où le terroir, bien que non revendiqué par une appellation, parle avec sincérité. Ici, les sols s’expriment sans artifice, et offrent au Pinot Noir un terrain d’expression délicat, tout en tension et en subtilité.
Méthodes culturales
La Tribu Alonso, c’est avant tout une philosophie de respect et de patience. Sans label, mais avec un engagement profond envers le vivant, le domaine cultive ses vignes avec une attention artisanale, loin des standards industriels. La vinification de cette cuvée en est le reflet : une "trempette à la jurassienne" où moitié de jus et moitié de grumes, sans les rafles, sont laissés en infusion pendant trois mois. Une méthode douce et lente, comme un murmure adressé au fruit, qui en ressort nu, vibrant, et délicatement poivré.
Dégustation & accords
Dans le verre, "Les Larmes de Damas" se livre tout en pudeur. Sa robe rouge claire annonce déjà la légèreté de son toucher. Le nez évoque la rose fanée, la griotte écrasée, et une fine note de poivre blanc qui titille les sens. En bouche, le vin glisse avec élégance, porté par une fraîcheur cristalline et une souplesse caressante. Aucun effet de manche, juste une sincérité touchante, une émotion simple mais persistante.
Ce rouge de dentelle appelle des mets à sa mesure : une cuisine légère, sensible, qui ne cherche pas à dominer. Idéal à l’apéritif, avec une planche de charcuteries fines, un carpaccio de betterave aux herbes, ou encore un fromage à pâte molle affinée. "Les Larmes de Damas" sait aussi accompagner un moment de silence, une conversation douce, ou la lumière d’une fin de journée.
Un vin libre, méditatif, qui réconcilie le fruit, le temps et la main de l’homme dans une harmonie discrète mais profonde.
Lutéa Liqueur de gentiane
Terroir, parcellaire et encépagement
Nichée au cœur des terres volcaniques de l’Auvergne, Lutéa Spirits puise son inspiration dans les reliefs sauvages et les prairies d’altitude de cette région authentique. C’est ici, sur ces sols vivants et nourriciers, que s’épanouit la gentiane jaune fraîche, reine des plantes amères. Cueillie à la main dans le respect du rythme naturel de la plante, cette racine puissante incarne l’identité végétale et montagnarde de la liqueur Lutéa, véritable hommage à un terroir préservé et indompté.
Méthodes culturales
Fidèle à une vision artisanale et engagée, Lutéa Spirits travaille exclusivement en Agriculture Biologique certifiée. Chaque étape, de la culture à la macération, est pensée pour révéler la pureté des plantes, sans artifice ni compromis. Les racines de gentiane sont fraîchement récoltées, puis infusées avec soin aux côtés d’autres végétaux soigneusement sélectionnés : basilic, menthe, réglisse, anis... autant de touches botaniques qui viennent enrichir le profil aromatique. Aucune coloration, aucun additif superflu : ici, la nature s’exprime dans sa plus belle vérité.
Dégustation & accords
Lutéa Liqueur de gentiane 2024 est une ode à la fraîcheur végétale. Dès le premier nez, elle déploie des parfums captivants de gentiane brute, de basilic croquant et de menthe vivifiante, relevés par des éclats d’agrumes lumineux et une pointe de réglisse gourmande. En bouche, l’équilibre est remarquable : la douce amertume de la gentiane s’enlace à des notes anisées et citronnées, dans une rondeur chaleureuse et persistante.
À l’apéritif, elle se déguste fraîche, pure ou allongée d’un trait d’eau pétillante ou d’un tonic sec, pour révéler sa complexité et sa vivacité. Elle accompagne également avec brio une planche de fromages de montagne, des olives noires ou même un dessert aux agrumes et herbes fraîches. Chaleureuse, intense, mais toujours élégante, cette liqueur bio séduit par sa sincérité aromatique et sa touche sauvage.
Fleurie Rouge 2022,
Domaine Bélicard
Nell'AOP Fleurie, terroir emblematico del Beaujolais, Domaine Bélicard produce vini di grande eleganza, fedeli all'espressione del Gamay Noir. Certificata biologica (AB, Eurofeuille), questa cuvée proviene da viti di 39 anni piantate su terreni granitici, che offrono finezza e struttura.
Un Fleurie potente e strutturato
Vinificato secondo la tradizione del Beaujolais, con macerazione a grappolo intero, questo vino beneficia di 10 mesi di affinamento in botte, che ne affinano i tannini e ne arricchiscono la palette aromatica. Questo lavoro meticoloso conferisce all'annata 2022 una splendida struttura tannica, nel rispetto della purezza del frutto.
Un naso espressivo e un palato polposo
Al naso, questo Fleurie biologico rivela intensi aromi di frutti rossi maturi, accompagnati da un sottile tocco boisé. Al palato, l'attacco è ampio, con tannini ben presenti, che conferiscono un corpo elegante e un finale persistente. Questo equilibrio tra frutto e struttura lo rende un vino di carattere, fatto per l'invecchiamento.
Servito a 14-16 °C, questo Fleurie AOP è ideale con carni rosse alla griglia, selvaggina da piuma o anche arrosto di vitello. La sua struttura permette di gustarlo anche come aperitivo, insieme a salumi pregiati. Con un potenziale di invecchiamento di 5 anni, acquisirà complessità e finezza nel tempo.
Vino Rosso 2017
Corva Gialla
Frutti rossi, note minerali e terrose, aromi terziari, spezie e tabacco: questo riassume il profilo del Vino Rosso, il rosso simbolo dell'Azienda Corva Gialla, con splendide note evolutive e una corposità pronunciata ma non eccessiva. Notevoli la ricchezza, dovuta all'elevato tenore zuccherino naturale in fermentazione, e la maturità polifenolica, così come l'equilibrio tra vellutato e tannicità, leggerezza e corpo, rotondità e acidità. Al naso, note di spezie come cannella, pepe nero e finocchio; al palato, il vino è corposo e dominato dai frutti rossi: ciliegia matura, lampone e fragola. Non mancano frutti neri e prugna, e deliziosi aromi di frutta secca (prugna, fico) si combinano con spezie nel finale. Il Vino Rosso è un Sangiovese in purezza, proveniente da viti piantate a 450 metri di altitudine su un terreno vulcanico esposto a ovest. La vendemmia viene diraspata e macerata per circa tre settimane in tini di vetroresina, con rimontaggi o follature giornalieri secondo necessità. Il Vino Rosso affina per dodici mesi in botti di castagno e almeno due anni in bottiglia prima di essere commercializzato.
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L'azienda agricola Corva Gialla è un'azienda vinicola nel Lazio, situata ai margini dell'Umbria, nell'Alta Tuscia Viterbese. Una regione vulcanica considerata una delle più belle d'Italia e caratterizzata dai suoi calanchi, alte formazioni rocciose di tufo che delimitano profonde valli scavate da numerosi fiumi e torrenti. Corva Gialla si trova a Lubriano, di fronte a Civita di Bagnoregio. L'Alta Tuscia si sta rivelando una fucina di giovani talenti enologici dediti alla natura, che valorizzano questi territori, rimasti vittime della storia. Fondata nel 2017, la tenuta comprende quattro ettari coltivati da Beatrice Arweiler, originaria di un'altra regione vinicola, tra il Reno e la Mosella. La nuova proprietaria ha anche piantato un uliveto (varietà Frantoio e Leccino) e ha trasformato la tenuta in un sistema misto di coltivazione e allevamento. Le viti sono state piantate con l'aiuto di Gian Marco Antonuzzi della tenuta Le Coste. Il terreno vulcanico, friabile, si presta magnificamente alla viticoltura e alla coltivazione di varietà come Grechetto d'Umbria, Trebbiano, Vermentino, Sangiovese e Ciliegiolo. I vini della tenuta sono quintessenzialmente italiani, il che significa che sono creati principalmente per il piacere. Sono schietti, profondi e facili da bere, ed esprimono la forte mineralità dei loro terreni.
Vino Rosso Poggio Pastene 2016,
Corva Gialla
Poggio Pastene è un rosso di qualità superiore della gamma Corva Gialla; viene prodotto solo nelle annate migliori e proviene dai migliori appezzamenti della tenuta. È denso e corposo, con una trama morbida e tannini ben integrati, con superbi sentori di cuoio e tabacco. Al naso è intenso e persistente: note di frutti rossi, rosa e violetta. Al palato, le sensazioni olfattive sono confermate, supportate da una bella struttura. Poggio Pastene è asciutto e diretto, con un buon equilibrio tra rotondità e acidità. Si tratta di un Sangiovese in purezza, le cui viti sono piantate a 450 metri di altitudine su un terreno vulcanico esposto a ovest. La vendemmia, effettuata a mano, viene diraspata e macerata per circa tre settimane sulle bucce in tini di vetroresina, con rimontaggi o follature giornaliere secondo necessità. L'affinamento avviene per ventiquattro mesi in vecchie botti di rovere. Poggio Pastene viene affinato in bottiglia per due anni prima di essere commercializzato.
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L'Azienda Corva Gialla è un'azienda vinicola nel Lazio, situata ai margini dell'Umbria, nell'Alta Tuscia Viterbese. Una regione vulcanica considerata una delle più belle d'Italia e caratterizzata dai suoi calanchi, alte formazioni rocciose di tufo che delimitano profonde valli scavate da numerosi fiumi e torrenti. Corva Gialla si trova a Lubriano, di fronte a Civita di Bagnoregio. L'Alta Tuscia è una fucina di giovani talenti vitivinicoli dediti alla natura, che stanno riappropriandosi di questi territori storicamente trascurati. Fondata nel 2017, la tenuta comprende quattro ettari coltivati da Beatrice Arweiler, originaria di un'altra regione vinicola, tra il Reno e la Mosella. La nuova proprietaria ha anche piantato un uliveto (varietà Frantoio e Leccino) e convertito la tenuta in un sistema misto di coltivazione e allevamento. Le viti sono state piantate con l'aiuto di Gian Marco Antonuzzi della tenuta Le Coste. Il terreno vulcanico friabile si presta magnificamente alla viticoltura e alla coltivazione di varietà come Grechetto d'Umbria, Trebbiano, Vermentino, Sangiovese e Ciliegiolo. I vini della tenuta sono quintessenzialmente italiani, il che significa che sono prodotti principalmente per il piacere. Sono netti, profondi e facili da bere, ed esprimono la forte mineralità dei loro terreni.