Cerreto Blanc 2021

La Vinicola di Antonio Gismondi

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11.0°

Varietà di uva:

Capacità: 75 cl

Annata: 2021

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Cerreto Blanc 2021

La Vinicola di Antonio Gismondi


Il naso è caratterizzato da note agrumate (scorza di limone), così come il palato: l'agrume persiste, la mineralità si impone. Il Cerreto, che prende il nome dal paese in cui è nato, si accompagna bene a frutti di mare, crostacei e pesce crudo. È un vino bianco vivace e fresco, dal colore giallo paglierino e dal naso acidulo e agrumato, con note di fiori bianchi: gardenia, gelsomino e fiori d'arancio. Il Cerreto è prodotto interamente da vitigni di Malvasia di Candia, un vitigno noto anche come Uva di Cerreto. Si tratta di un vitigno locale molto antico, addirittura ritenuto autoctono, un clone della Malvasia di Candia. Le viti crescono su terreni argilloso-calcarei esposti a sud-ovest. La vendemmia, effettuata manualmente, prevede una macerazione delle bucce di quattro o cinque giorni in vasche di acciaio inox, seguita dalla pressatura e dall'affinamento per sei-dieci mesi, sempre in vasche di acciaio inox, per preservare la purezza del frutto. Non vengono aggiunti solfiti né filtrati.

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L'azienda di Antonio e Anabel Gismondi si trova a Cerreto Sannita, in provincia di Benevento, in Campania. Il microclima conferisce a questa zona un'atmosfera quasi continentale: i venti umidi provenienti dal Mar Tirreno si scontrano con i primi bastioni della catena montuosa dell'Appennino, causando condensa nell'aria e abbassando le temperature, che sono significativamente più fresche e umide rispetto alla costa. Se a ciò si aggiunge il fenomeno dell'inversione termica tra il giorno e la notte, comune nel clima appenninico, la freschezza dei vini della tenuta Antonio Gismondi non ha nulla di misterioso in questo sud Italia, che è tuttavia noto per il suo clima molto caldo. L'azienda è a conduzione familiare: da generazioni la famiglia Gismondi coltiva la vite e produce vino secondo i metodi più tradizionali e naturali, a cui si aggiungono tecniche biodinamiche. Per lungo tempo, dei quindici quintali di uva prodotti ogni anno, una tonnellata è stata riservata alla vinificazione in loco per il consumo familiare, il resto alla cantina sociale locale. È stato l'incontro con Massimo Marchiori e Antonella de Partida Creus [link] a far decidere ad Antonio e alla moglie Anabel di iniziare a produrre vini naturali in casa, partendo dall'intero raccolto. Il vigneto di due ettari si trova tra i 350 e i 380 metri sul livello del mare, su terreni argillosi, limosi e sassosi, con due terzi esposti a sud, con viti di circa sei anni. Il resto è esposto a sud-ovest e corrisponde alle cuvée Pietre e Cerreto, con viti di trent'anni. I vitigni utilizzati sono Merlot, Freisa e Sangiovese per i rossi, e Falanghina e Malvasia di Candia per i bianchi.